Come abbiamo riportato nel nostro precedente intervento, oltre l’80% dei 19.995 decessi per COVID-19 accertati dall’ISS al 16 aprile 2020 in Italia, 16.728 cioè l’84% erano persone con più di 70 anni. Molti di questi decessi sono avvenuti proprio nelle RSA, ossia nelle strutture destinate alla loro “protezione”.
Appare quindi indispensabile analizzare le cause di questa “fragilità di sistema” al fine di far discendere l’individuazione di adeguate indicazioni operative oltre all’adozione di specifiche normative unite ad un’attività di stringenti controlli e verifiche dei sistemi gestionali, atteso che la rete di questi servizi è molto diversificata e formata da strutture che accolgono tutti i tipi di ospiti: da anziani non autosufficienti lievi ad altri portatori di patologie più gravi che necessitano trattamenti ed assistenza molto elevata.
Il dato dell’ISS indica che il 70% dei ricoverati nelle strutture protette per anziani ha tre o più patologie e, quindi appare assolutamente non più possibile mantenere in attività strutture che accolgono le diverse tipologie d’utenza inserite in realtà che, a volte, prestano poco più che un’assistenza alberghiera.
Riprendendo l’analisi dei dati rilevati dall’ISS , sono stati riscontrate diversi livelli di difficoltà delle strutture nell’affrontare la crisi gestionale provocata dalla pandemia. Infatti,
“delle 1259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato al momento del completamento del questionario la mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una mancanza di farmaci, 425 (33,8%) l’assenza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i residenti affetti da COVID-19 in strutture ospedaliere. Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da COVID-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tamponi”.